Trani e caso Lampara, tre consiglieri di maggioranza replicano all'assessore Laurora: «Essere a favore delle gare non significa modificarle in corso d'opera»

Intorno al caso Lampara si consumano le prime rese dei conti in seno alla maggioranza del sindaco, Amedeo Bottaro. Infatti, i tre consiglieri comunali neo indipendenti e prossimi a formare un gruppo autonomo a sostegno del primo cittadino - Pietro Lovecchio e Leo Amoruso, usciti dal Pd, e Francesca Zitoli, ex Lista Emilano) -, replicano alle dichiarazioni dell'assessore al patrimonio, Tommaso Laurora prendendo le distanze da questi e sempre più isolandolo all'interno di un esecutivo nel quale, alla luce delle divergenze, la sua posizione comincerebbe a scricchiolare.
L'oggetto del contendere è il futuro del locale, fra la ripresa di una trattativa con il gestore uscente, in qualche modo perorata dal sindaco, ed un'eventuale nuova gara d'appalto dopo l'insuccesso della prima, fortemente invocata dall'assessore.
Ebbene, secondo i tre consiglieri, «la legalità non è soggetto e oggetto dei desiderata personali, soprattutto quando un candidato presenta una carenza di requisiti in sede di gara. Né tanto meno tale carenza può essere eventualmente sanata con un successivo avvalimento che è consentito esclusivamente in fase di presentazione della domanda. È evidente che tale istituto non consente alcuna sanatoria successivo, come vorrebbero farci credere coloro che, piuttosto, invitiamo ad approfondire le proprie conoscenze giuridiche al fine di evitare di fare compiere all’amministrazione atti illegittimi».
Su una circostanza tutti sembrano d'accordo, vale a dire la garanzia di piena trasparenza delle gare d'appalto. Peraltro, proprio in ragione di ciò, «le procedure ad evidenza pubblica non possono subire alterazioni in pieno o fine corso - sottolineano i tre consiglieri -, così come una transazione deve essere motivata al fine di unire interesse pubblico e privato senza che quest’ultimo prevalga sul primo».
L'obiettivo, dunque, resta il rilancio della Lampara nella forma che riterrà più rapida ed efficace: «Siamo convinti che non saranno certamente spiacevoli episodi vandalici e criminosi, quale quello avvenuto in queste ultime giornate, a scoraggiare l’amministrazione, che invece manterrà ferrea la propria determinazione a far sì che realmente si valorizzi l’immobile e non si cada, invece, in valorizzazioni di altra natura».
Sul tavolo del confronto, Lovecchio, Amoruso e Zitoli mettono i tre bandi di gara per gli altrettanti parchi del quartiere Sant'Angelo, prossimi all'aggiudicazione: «Questi sono i provvedimenti di questa amministrazione che meritano un approccio, da qualche membro dell’esecutivo, ben più concreto, attivo e meno inerte. Pertanto - concludono -, si rinnova l’invito a scegliere da che parte stare: fare parte di questa amministrazione o occuparsi prevalentemente di preparare progetti politici alternativi. Questo modo di fare politica certamente non ci vede compatibili, poiché per noi “fare politica” significa produrre atti in favore della città, possibilmente a medio, se non lungo termine».